Legnano - È stato lungamente applaudito, nella serata di ieri, il primo incontro della serie Note di Natale, patrocinato dal comune di Legnano all'interno della rassegna natalizia per Un Natale di Stelle a Legnano e tenutosi alla chiesa del SS.Redentore. Il M. Balleello, con un nucleo della sua Orchestra Haydn, vi ha diretto un gruppo di Concerti grossi natalizi di autori barocchi italiani, tutti naturalmente incentrati intorno ad una Pastorale. Questo tipo di brano, costruito in modo da essere ben riconoscibile da tutti gli ascoltatori, imita le ingenue e commoventi musiche che venivano eseguite dagli zampognari scesi dalle montagne durante il periodo d’Avvento. Questo spettacolo è stato per secoli comune in tutte le città italiane, ma è purtroppo ora sempre più raro, persino come ricostruzione in costume. Ai tre pezzi contenenti una pastorale si alternavano due concerti di Vivaldi e, nel finale, un breve brano incentrato intorno a canti di Natale moderni ma già classici, composto dal M. Balletti, oboista dell’orchestra. Seppure costruito per un’occasione particolare, il programma si poneva implicitamente in continuità con quella proposta di rivalutazione, presso il grande pubblico, del barocco “minore” italiano e non italiano, che l’Orchestra Haydn sta portando avanti da tempo.
Il primo brano eseguito è stato il suggestivo Concerto grosso in Do maggiore Op.3 n.12 del pistoiese Francesco Manfredini, pubblicato nel 1718. Questo è uno dei tanti autori semisconosciuti del nostro tardo barocco, e che meriterebbero sicuramente una maggiore notorietà. Molto natalizio, nella sua poco convenzionale successione di tempi (lento-lento-veloce), e iniziato proprio da un Largo in forma di Pastorale. Si è proseguito con il Vivaldi giovanile del Concerto in La minore per 2 violini op.3 n.8, del 1710 circa. Un brano giovanile forse un po’ atipico, nello spleen che possiede tutti i suoi tre movimenti, dall’interrogarsi dei due violini nell’Allegro iniziale, all’ostinato orchestrale del Larghetto e spiritoso (!) centrale, al vibrante ma non rappacificato finale, nel quale il duo di violinisti Zarrilli e Torciani si sono superati nel virtuosismo di un brano molto difficile e condotto ad altissima velocità dalla direzione del M. Balleello.
Ma grande musica è anche il Concerto grosso in Sol minore Op.8 n.6 di Giuseppe Torelli, del 1709, brano che peraltro è sempre rimasto tra i preferiti delle compilazioni di classici natalizi. Questo lavoro, uno degli ultimi composti dal musicista veronese, mostra l’ormai raggiunta padronanza della struttura del Concerto grosso, sia nella struttura in tre tempi veloce-lento-veloce, sia nell’equilibrio tra gli strumenti solisti del “concertino” ed il “Tutti” orchestrale. Due brani danzanti, in forma di giga e di tarantella (ma è una tarantella assai poco gioiosa) precedono qui il Largo centrale nella forma di pastorale.
Il secondo brano di Vivaldi in programma, il breve Concerto in Fa maggiore per flauto, oboe e fagotto “La tempesta di mare”, del 1720 circa, era un brano un po’ meno profondo ma assai più “vivaldiano” del primo, ravvivato dal dialogare - come di vecchi amici - dei tre strumenti a fiato.Un capolavoro assoluto della storia della musica, non solo barocca, è invece il Concerto grosso in Sol minore Op.6 n.8 di Arcangelo Corelli, del 1690, in sei movimenti nella successione Vivace-Allegro-Adagio ripetuta due volte. Corelli è considerato, insieme a Tomaso Albinoni, il pioniere di questa forma strumentale. A nostro avviso, in questo complesso brano, il M. Balleello ha raggiunto uno dei vertici della sua arte direttoriale, sia nella scelta dei tempi, sia nella capacità di creare in alcuni momenti un andamento sospeso e pieno di stupore, sia nella magica e prolungata Pastorale finale.
Ha concluso il concerto, per la gioia del pubblico accorso, l’esecuzione della raccolta di brani tradizionali natalizi composta dal M. Claudio Balletti, oboista dell’Orchestra Haydn. Una veramente magnifica e suggestiva orchestrazione, lungamente meditata dal suo autore, iniziata con un Adeste Fideles, sul quale si innestavano altri famosi canti, e terminata da una corsa in slitta con uno Jingle Bells partito al … passo e terminato con un trotto scatenato che ha trascinato tutti nella sua immaginaria slitta. Calorosi e lunghi applausi e bis per il Jingle Bells finale.
Apprezzata e gradita l'iniziativa a fine concerto: il brindisi tra l'amministrazione, presente l'assessore Tripodi a rappresentare il Supremo magistrato e sindaco Centinaio, il capitano del Palio delle contrade e del palio, Mino Colombo, Gianfranco Bononi, le reggenze, i contradaioli e cittadini della contrada Legnarello e San Erasmo (per tutto il mese si alterneranno concerti nelle chiese delle varie contrade cittadine con l'obiettivo di avvicinare la cittadinanza al mondo del Palio) .
Massimo Sacchi e Enzo Mari
sito web: www.orchestralegnano.org
e-mail: orchestralegnano@alice.it
Nessun commento:
Posta un commento
Scrivi qui il tuo commento, grazie.